Stefano Mei: “Ridiamo voce al mondo del
running”
La stagione dell’atletica su pista ha ormai preso il via tra
tempi e misure e tanto impegno da parte dei portacolori
azzurri. Ben più difficile appare invece la ripartenza della
stagione per le gare su strada e offroad, tutto il grande
comparto del “non stadia” che più di altri ha sofferto il
blocco legato alla pandemia e che trova mille difficoltà a
riprendere in base ai pur legittimi e doverosi protocolli
sanitari, con molti organizzatori e praticanti che
preferiscono attendere il nuovo anno nella speranza del
ritorno alla completa normalità. Una situazione difficile
che amplifica le voci da sempre provenienti dal settore e
che Stefano Mei, candidato alla presidenza Fidal,
intende far sue attraverso una profonda ristrutturazione di
tutto il comparto, partendo proprio dalla base facendone un
interlocutore privilegiato per la Federazione.
“Sin dalla nostra discesa in campo abbiamo sempre
programmato ed affrontato la discussione di temi importanti
del nostro sport, con chiarezza, attenzione, ascolto e
voglia di portare il nostro contributo e la nostra
attenzione su argomenti focali per un’atletica diversa.
Un’atletica quindi più vicina alle necessità di tutti i
tesserati ed affiliati, seguendo costantemente un nostro
specifico percorso di avvicinamento alla scadenza
elettorale, fatto prima di tutto di contenuti e proposte,
non di nomi. Oggi che l’atletica su pista sta provando
progressivamente a ripartire, si avverte in maniera sempre
più marcata la necessità di parlare invece dell’atletica
“non stadia”, ovvero del mondo del running, la comunità più
colpita dalle difficoltà di questo momento storico!
Un mondo importante per numero di tesserati e di
manifestazioni, tant’è che solo nei primi due mesi del 2020
sono stati tantissimi gli eventi vissuti nel Paese, da Terni
a Napoli, da Santa Margherita Ligure a San Felice al Circeo,
da Verona a Carrara e tantissimi altri, capaci di animare le
strade e le città italiane con buona parte dei circa 100.000
atleti tesserati FIDAL che partecipano abitualmente o
saltuariamente a questo tipo di competizioni.
Poi lo stop che ha riguardato gare storiche come la
Roma-Ostia o la Maratona di Roma, ma anche Milano, Lecco,
Brescia, Lecce, Castiglione del Lago, Vigevano, Rimini,
Telese, Treviso, Verbania, Chia, Oderzo, Venafro, Bibione,
Lucca, Jesolo, Salerno, e così via… da nord a sud, isole
comprese!
Quello del “running” si è dimostrato un sistema oliato,
capillare e dall’enorme potenziale, spesso più sfruttato che
valorizzato, ma che ha saputo ugualmente trovare le proprie
idee ed i propri accorgimenti per riuscire ad essere
efficace ed attrattivo, come dimostrano i numeri e le
continue innovazioni messe in campo, persino durante il
lockdown.
Grazie alla collaborazione di tanti esperti del settore che
hanno creduto e credono nel nostro progetto, abbiamo
individuato alcuni punti strategici e prioritari:
Runcard, tra condivisione e controllo: dopo i primi
anni di utilizzo, serve un lavoro di ascolto della base e di
analisi di questo strumento (attivazione, certificazioni
medico-agonistiche, ripartizione di responsabilità tra
FIDAL, organizzatori ed atleti, ecc…);
Rappresentanza federale, una commissione che lavori ed
abbia voce in Consiglio: Serve valutare la possibilità
di istituire un organo consultivo permanente,
rappresentativo dei vari format chilometrici, delle
competenze e dei riconoscimenti organizzativi, nonché della
compagine dei runners e delle loro società, finalizzato
all’interlocuzione costante e continua tra i propri delegati
ed il Consiglio Federale per scelte e strategie concrete da
attuare;
Condivisione, un lavoro fatto insieme: il running
vive grazie al lavoro di migliaia di realtà organizzative,
solide ed autonome, percepito però come un unico grande
sistema interconnesso. La Federazione che immaginiamo dovrà
interrogarsi sulle possibili azioni di co-marketing e
comunicazione condivisa con gli organizzatori, su percorsi
legati a salute e benessere, sull’istituzione di un’app o di
un portale apposito, sul bisogno di tarare meglio le tasse
federali e su come far divenire questo settore un ulteriore
stimolo per la promozione dell’attività giovanile,
condividendo per tramite dei praticanti idee, progetti e
percorsi con territori, amministrazioni e partners.
Regolamenti e calendari, una regia nazionale per
armonizzare: un’importante richiesta recepita dalla base
riguarda i parametri di catalogazione delle manifestazioni
con la relativa “label”. Andranno armonizzati i calendari
(con regole più chiare ad ogni livello) ed impegnarsi per
evolvere alcuni regolamenti, lavorando anche sul piano
dell’interazione con il legislatore, proseguendo l’iter
relativo alla partecipazione degli stranieri e la
partecipazione alle competizioni anche in chiave
ludico-sportiva-turistica.
Coinvolgimento della storia del running azzurro:
l’atletica ha da sempre conquistato grandi successi dal
mondo “non stadia” e sarà importante recuperare il nome e
l’immagine di grandi imprese come quelle di Bordin, Guida,
Leone, Baldini, ecc.., cui si somma la necessità di avviare
percorsi formativi nuovi e specifici. Serve una creazione di
corsi di formazione, workshop specifici e convention sul
tema; messa a sistema di competenze e conoscenze degli
organizzatori e delle realtà dedicate della EAA e della WA (competition
manager); strumenti di promozione integrata delle
manifestazioni sul territorio nazionale ed extra-nazionale.
Vi sono tanti altri temi che meritano attenzione, lavoro e
confronto per ammodernare e dare ulteriore impulso al
sistema (servizi antidoping, omologazione percorsi, rapporti
e competenze FIDAL-organizzatori, differenziazione di
catalogazione e tassazione regionali e nazionali, ecc…),
tutti argomenti su cui sarà importante continuare il
processo di dialogo ed affinamento di idee e proposte, sia
con gli organizzatori che con i partecipanti, accogliendo
riflessioni e suggerimenti da chiunque vorrà contribuire
alla costruzione di quel percorso che possa sinergizzare
tutti gli ambiti dell’atletica leggera ed a far sentire
davvero una Federazione vicina e di cui sentirsi
orgogliosamente parte ad operatori, tesserati, affiliati ed
appassionati del mondo “non stadia””.
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