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Abbiamo parlato diverse volte di
quanto sia importante nella preparazione per gare , come la
Maratona, allenare non solo il proprio corpo fisico, ma anche e
soprattutto la Mente sfruttando al meglio le proprie
potenzialità. Sempre più atleti professionisti, ma anche amatori
dello sport, si cimentano in tecniche di training mentale o
espedienti che fanno parte del potenziale mentale a nostra
disposizione. Molte volte ci meravigliamo di alcuni allenamenti
e gare che vengono gestiti alla perfezione,sembra che quel
giorno tutta vada bene, ma il più delle volte non ci rendiamo
conto di quello che sia successo consapevolmente. Mettiamo in
atto delle azioni che ci fanno trovare in uno stato mentale
perfetto e che ci permette di sfruttare a pieno le nostre
risorse fisiche e raggiungere un risultato forse neanche
immaginato. Per fortuna che negli ultimi anni gli studi hanno
confermato che si possono riprodurre e rendere consapevoli
determinati pensieri, azioni mentali ,visualizzazioni per
raggiungere una peack performance. Il risultato ottimale in
allenamento e soprattutto in gara, si ha quando la nostra mente
riesce ad anticipare , a vedere in anticipo e leggere quello che
sta accadendo, o meglio che deve accadere in gara per farsi che
la performance sia ottimale. Abbiamo parlato diverse volte del
potere della “visualizzazione” , data da un processo conscio da
parte dell’atleta che riesce a anticipare , a immaginare come
vorrebbe che la gara andasse dal punto di vista del risultato
tecnico raggiungo.
Non si tratte che di una “anticipazione
mentale consapevole” che ognuno di noi può attuare
prima di un allenamento importante e prima di una gara.
Tecnicamente adesso viene chiamata col termine “Imagery
Motor” ,in pratica non è altro che una tecnica di
visualizzazione, di immaginazione di quello che sarà la gara, è
accompagnata oltre che da immagini, da suoni,sensazioni, odori,
e le circostanze reali riescono ad amplificare all’ennesima
potenza l’esperienze che si andrà a vivere, rendendola reale al
momento in cui la stiamo provando. Per la mente non c’è
distinzione tra la realtà e l’immaginazione, quindi questa
tecnica ha tutte le qualità per far ottenere eccellenti
risultati all’atleta, proprio perché la mente non riesce a
distinguere la realtà dalla immaginazione. Per tale motivo come
accade per l’allenamento fisico, si necessita di investire del
tempo prezioso durante gli allenamenti per sviluppare e
migliorare queste tecniche mentali si “Imagery e
Visualizzazione”. Allenarsi a visualizzare perfettamente ogni
proprio gesto motorio che andremo a riprodurre in gara, a
rendere ogni falcata perfetta ed efficace, controllare la
postura durante il movimento, visualizzare il proprio corpo che
si muove di km in km, non farà altro che “anticipare mentalmente
“ quello che sarà la nostra performance, ottimizzando ogni
movimento e quindi la prestazione finale.
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La
tecnica Imagery
Come menzionato precedentemente essendo una tecnica mentale si
necessita di provare e riprovare il tutto prima e durante gli
allenamenti. Ideale sarebbe provarla negli allenamenti specifici
per la gara che stiamo preparando, esempio se stiamo preparando
una Maratona, possiamo provare questa tecnica prima e durante
del Lunghissimo. La cosa importante è trovare un luogo
silenzioso che possiate stare rilassati a concentrarvi sul
vostro respiro, trovate una posizione comoda, allentate le
tensioni con delle respirazioni profonde meglio se
diaframmatiche , se volete utilizzare della musica rilassante va
bene importante che non disturbi la vostra concentrazione. Una
volta trovata la posizione e il giusto rilassamento, iniziate a
immaginare il vostro corpo che corre e percorre realmente la
strada che dovete affrontare da lì a poco per il vostro
allenamento, percepite come vi sentite, quali sono le sensazioni
sul vostro corpo ed eventuali pensieri che affiorano nella vs
mente,non interferite. Provate a visualizzare km per km il
vostro percorso, vedere e memorizzate le eventuali difficoltà
del percorso (salite , falsopiani, sterratoo altro), cercate di
avere una idea chiara di come volete gestire l’allenamento,
quindi ritmo e sensazioni che volete provare, e “entrare nella
parte”. Più riuscite a immergervi nella realtà e migliore sarà
il risultato finale. Focalizzate la vostra attenzione sulla vs
postura, cercate di visualizzarvi sempre con una postura
corretta, una padronanza di voi stessi, e non fatevi forviare
mai da pensieri negativi. Visualizzate il vostro percorso, e
alla fine immaginate voi stessi che terminate l’allenamento
soddisfatti cos’ì come vorreste che fosse, abbiate una immagine
vincente e sorridente di voi stessi e sentite cosa provate alla
fine di questa “Imagery”del percorso e di voi stessi durante le
corsa. Una volta terminata la vostra “Imagery” vincente ,
respirate profondamente e uscite dal vostro stato meditativo
prima di affrontare realmente il percorso.
La fase successiva non è altro che correre richiamando alla
mente quanto avete immaginato e visualizzato durante la fase
della“Imagery” messa in atto nel pre allenamento, quindi provate
ad entrare in questo stato meditativo concentrati in ogni passo.
In fatto di aver immaginato in anticipo il percorso con le sue
difficoltà, i suoi km , il ritmo che vorrete mantenere, vi
aiuterà tantissimo a sentirvi padroni di voi stessi e delle
vostre sensazioni. Sappiate che comunque una esperienza vissuta
in anticipo vi permetterà di affrontare meglio le difficoltà del
percorso e della gara. Come lo è per l’allenamento fisico ,
anche in questo caso della Tecnica dell’Imagery non vi resta che
provarla e riprovarla durante la preparazione, più avrete una
vostra procedura ben codificata e programmata, e migliore sarà
il risultato finale della vostra performance. Quindi dal titolo
dell’articolo si evince che “siamo quello che immaginiamo”,
se non abbiamo una immagine vincente di noi stessi, se non ci
costruiamo una nostra identità vincente , difficilmente
riusciremo a raggiungere una peak performance.
Alla tecnica dell’Imagery ( visualizzazione/immaginazione) si
può associare anche la “tecnica
dell’ancoraggio”, che abbiamo visto in altri
articoli, non è altro che quella tecnica in cui si cerca di
richiamare alla mente delle situazioni già vissute positivamente
(precedente personal best in maratona e peak performance )
associando oltre che all'immagine vincente di voi stessi in
quella occasione, anche un gesto pratico e reale per attivare
quel ricordo e richiamarlo alla mente. È come un pulsante che
viene schiacciato per accedere a quella immagine nella nostra
mente. I gesti, o anche le parole che potete ripetere in gara ,
possono essere tranquillamente frutto della vostra immaginazione
e praticità, esempio un pugno chiuso è molto più semplice
attuarlo in gara, ripetersi una parola per associarla a un
evento, a una immagine è molto semplice ed efficace come tecnica
di ancoraggio.
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Queste tecniche mentali per
ottenere delle peak performance possono tranquillamente essere
spiegate anche dalla seguente definizione:
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“ Ci sono tre tipi di persone
quelle che fanno accadere le cose,
quelle che guardano le cose accadere
e quelle che si stupiscono che
le cose accadono” |
Realisticamente e praticamente noi
dovremmo sentirci come “persone che fanno accadere le cose”,
quindi fanno di tutto utilizzando queste tecniche mentali (oltre
ad allenarsi fisicamente al meglio ) per ottenere dei risultati
esaltanti dal punto di vista sportivo. Ricordiamo che siamo
quello che immaginiamo di essere e di fare.
Utilizzando queste tecniche su menzionate, sia dell’Imagery e
quindi della visualizzazione, sia dell’ancoraggio, ricordate di
tener presente la Teoria dei Filtri cognitivi , per la
quale “mentre i nostri organi di senso
possono ricevere diversi stimoli sensoriali contemporaneamente,
solo un messaggio alla volta può essere analizzato , utilizzato
consapevolmente per produrre una risposta”. Quindi
nel momento in cui vi focalizzate sulla vostra immagina, sul
percorso, analizzate un aspetto alla volta. Esempio non posso
prendere consapevolezza di come sta la mia postura mentre corro,
e analizzare se i piedi spingono bene . Inoltre, quando si
tratta della fatica , fate in modo di prestarle la giusta
attenzione , né troppa e né troppo poca, tutto ciò in quanto nel
primo caso amplifica la sensazione di fatica e disturba la
vostra performance, e nel secondo caso potreste andare oltre le
vostre possibile per un determinato tempo della gara e avere una
crisi metabolica col proseguire della gara. Tenete sempre
presente che il concetto di fatica, lo stress in generale,
secondo Selye lo stress non è altro che “la risposta
generale e aspecifica di adattamento a qualsiasi richiesta
proveniente dall’ambiente ( stressor sia stimoli fisici,che
biologici, che di tipo emotivo e psicosociali”. Egli
continua che non possiamo evitare lo stress, ma la nostra
capacità sta nel fatto di incontrarlo efficacemente e trarne
vantaggio . Più il nostro organismo e la nostra mente saranno
abituati con gli allenamenti a sopportare lo stress , la fatica,
migliore sarà il risultato finale della nostra performance.
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Da quello che abbiamo menzionato
in questo articolo è da prendere consapevolezza che per ottenere
una performance atletica ottimale si necessita non solo di
allenarsi fisicamente, ma anche mentalmente e secondo alcuni
autori si possono attuare anche delle azioni pre evento per
ottenere una peak performance.
Tali azioni si possono associare alla Tecnica dell’Imagery e
riguardano :
1. Prepararsi mentalmente a un evento
2. Caricarsi psicologicamente
3. Sviluppare obiettivi positivi
4. Creare strategie di preparazione efficaci
Concludendo si può affermare quindi che :
“Per
ottenere delle peak performance, performance ad alto livello, è
importante allenare sia la MENTE e sia il CORPO” |
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Buona corsa e buon training mentale a tutti!
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Prof. Antonacci
Ignazio
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